Lettera dall’Europa

Edoardo Gandini

Bruxelles 21 giugno 2013

La crisi finanziaria e politica che stiamo attraversando, il rigurgito di realtà figlie di esperienze che dovrebbero essere rinchiuse nei cassetti più bui della nostra storia, l’allergia alle regole e il dilagare di comportamenti meschini e spesso criminali così come la sicurezza per la nostra incolumità che appare sempre più una chimera, stanno facendo inesorabilmente crollare il cosiddetto “sistema” nel quale viviamo: la solidarietà verso i più sfortunati, l’attenzione per i più deboli, la curiosità per ciò che appare diverso e nuovo, oggi, appaiono come valori astratti e osservati con sospetto.

Di riflesso anche il nostro essere europei viene concepito come un qualcosa di negativo del quale si vorrebbe fare a meno, troppe volte si parla di Europa in termini quasi esclusivamente negativi: quante volte abbiamo sentito espressioni come “Europa a due velocità”, “ce lo chiede l’Europa” o “in arrivo le sanzioni europee”?

Certo i nostri rappresentanti -filtro tra l’Unione e noi cittadini- molto spesso non ci aiutano né con i loro comportamenti politici né con il loro linguaggio sovente torbido, perentorio e intriso di concetti incomprensibili che suona minaccioso ai più.

Ma l’Europa è e deve essere qualcosa di meglio. Innanzitutto, dobbiamo essere noi l’Europa, noi europei abbiamo il diritto -ma anche il dovere- di (ri)appropriarci delle decisioni e delle Istituzioni per godere appieno delle potenzialità e delle opportunità che l’Europa ci offre.

Chiacchierando con Giovanni Giovannetti, ripensando alle parole di Antonio Moresco o leggendo qua e là alcuni interventi sulla rivista “Il primo amore” ho avuto la piacevole e rasserenante impressione (o, meglio, certezza) che ci sono molte persone che, per fortuna, credono ancora nell’Europa, in un’Europa unita.

Questa bella iniziativa, Freccia d’Europa, rappresenta allo stesso tempo un monito per le Istituzioni e un richiamo a tutti noi cittadini affinché possiamo finalmente ripensare ai valori fondanti del progetto europeo e alle nuove sfide, difficili ed entusiasmanti, che abbiamo innanzi.

Condivido pienamente le parole di Antonio Moresco: “Dobbiamo avere il coraggio di compiere gesti autonomi e prefiguranti, di lanciare dei segnali, per dire che i popoli d’Europa vogliono rompere l’incantesimo e rimettersi in movimento, che vogliono contribuire alla nascita di un nuovo continente”.

La scelta che avete fatto individuando come punto di partenza per la vostra camminata che vi sta portando a Strasburgo è emblematica: i due ragazzi abbracciati custoditi nel Museo Archeologico di Mantova non sono un semplice “monumento”, ma rappresentano un chiaro messaggio che la Storia ha voluto inviarci direttamente dai suoi tempi più antichi e che deve raggiungerci ed invadere il nostro presente.

Nessuno deve essere lasciato indietro e affinché tutti siano compresi in questo ideale abbraccio etico di cui abbiamo maledettamente bisogno, è necessario riconoscere i diritti e il valore della vita anche e soprattutto degli ultimi e di chi non può difendersi.

Ed è per questo che ho voluto aderire a Freccia d’Europa, sebbene avrò solo la possibilità di incontrarvi a Strasburgo. Personalmente e professionalmente, infatti, sono fermamente convinto che l’Europa di oggi abbia anche il dovere morale, laddove non ancora giuridico, di opporsi e di combattere l’indicibile violenza quotidiana perpetrata ovunque nei confronti di miliardi di animali.

Secondo l’articolo 13 del Trattato di Lisbona “l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti” e questa dichiarazione di principio deve tradursi al più presto in azioni concrete.

Un movimento crescente e sempre più responsabile di cittadini, in Italia come in tutta Europa e nel mondo, non è più disposto a tollerare l’antropocentrismo crudele che ci farà ricordare come la specie più stolta e pericolosa che questo pianeta abbia mai ospitato. Ma la Storia ci insegna che quando un’oppressione non è più tollerabile, è destinata a crollare.

[Edoardo Gandini: OIPA-EU Relations Officer OIPA European Campaigns Officer Member of the European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyers and Commissioners.]

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