2023 Il cammino dei vulcani

Il cammino del 2023 di Repubblica Nomade sarà un cammino che dal Vesuvio in Campania ci porterà in Sicilia fino all’Etna.

Percorreremo – da maggio a giugno e per circa 700 km - prevalentemente tratti di due antiche vie:

  • la Strada Regia delle Calabrie, seguendo la ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizio Ottocento realizzata dall’architetto Luca Esposito
  • la Via Romana ab Rhegio ad Capuam, nota anche come Via Popiliao Via Annia.

Seguendo queste antiche strade attraverseremo città ricche di storia, parchi nazionali e regionali, soprattutto paesi delle aree interne, che, dopo lo spopolamento iniziato nella seconda metà del novecento a seguito del boom economico, oggi tornano ad essere un’alternativa di vita possibile e sostenibile e per questo noi vogliamo attraversarli con speranza.

Per spiegare da dove nasce e cosa significa questa nuova avventura di Repubblica Nomade, riportiamo il documento sul cammino scritto dal socio fondatore Antonio Moresco

IL CAMMINO DEI VULCANI

tra il Vesuvio e l’Etna,

per dire che

stiamo vivendo sul cratere di un vulcano

e che il vulcano siamo noi

Stiamo vivendo un momento cruciale della storia dell’Europa e del mondo. Mentre siamo di fronte a un’emergenza mai vista prima -climatica, planetaria, di specie- logiche politiche e geopolitiche che si sperava appartenessero a un orribile anche se recente passato stanno irrompendo di nuovo nelle nostre vite, con il loro corteo di fantasmi e demoni. Feroci logiche militari imperiali sono tornate a irrompere in modo devastante nel nostro continente, come in altre parti del mondo. In un momento di emergenza simile, in cui gli umani dovrebbero essere proiettati verso un ripensamento e una metamorfosi di tutte le nostre strutture mentali, politiche, economiche, culturali, siamo stati invece rigettati all’indietro, nel delirio di un’invasione militare di rara violenza, prepotenza e ferocia, e altre e più devastanti ancora se ne stanno preparando. In questo momento che dovrebbe spingere i terrestri umani a un generale affratellamento per fare fronte all’emergenza planetaria e di specie che ci sovrasta e di cui abbiamo gravi responsabilità veniamo invece ricacciati in un passato nero, in un buco nero.

Siamo di fronte a un doppio crimine, politico e di specie. Perché, oltre a tutto il resto, questa follia ci fa perdere gli ultimi preziosi scampoli di tempo che ci restano per fare fronte all’emergenza climatica e a tutto ciò che questo comporta per la nostra sopravvivenza tra le altre specie terrestri.
Repubblica Nomade propone un grande e urgente cammino tra due Vulcani, il Vesuvio e l’Etna, per dire che stiamo vivendo tutti sul cratere di un vulcano e che il vulcano siamo noi. Per dire che il tempo stringe e non possiamo più permetterci questa spaventosa zavorra, queste strutture e queste figure dalla mente rivolta al passato, che dobbiamo inventarci un nuovo modo di vivere su questo pianeta, se no siamo arrivati al capolinea.

Camminare insieme, affratellati, tra un cono vulcanico e l’altro, con i nostri passi di bipedi suicidi che stanno rischiando di perdere tutto, su questo piccolo pianeta su cui viviamo le nostre irripetibili vite, su questo habitat planetario sperduto nell’immensità del cosmo che, per la nostra follia, ottusità e ferocia, stiamo rendendo invivibile.

Facciamo appello a tutti quelli che vorranno partecipare a questo cammino -per intero o per piccoli tratti, come singoli o come associazioni, scolaresche e gruppi- di mettersi in contatto con noi, in questo momento in cui stiamo cominciando a definire il percorso di questa nuova avventura.

Dobbiamo essere esagerati, perché quello che abbiamo di fronte è esagerato. Dobbiamo essere ispirati, perché è solo con una grande ispirazione che possiamo inventarci un futuro e una nuova vita, come singoli e come specie.

Per approndire è possibile leggere altri articoli pubblicati in questo sito. Di seguito i links.

Il cammino dei due vulcani – presentazione

2022 Avvicinamento al Cammino dei vulcani

Le voci dei ragazzi di Pomigliano D’Arco

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