Il cammino dei due vulcani – presentazione

Nel 2019 abbiamo organizzato con la rivista “Il primo amore”  a Napoli, una quattro giorni chiamata “Terrestri” in cui si susseguivano interventi di vari esponenti del mondo della cultura artistica e scientifica al fine di sensibilizzare la comunità umana al tema della crisi ambientale planetaria e delle sue implicazioni nefaste per molte specie viventi (compresa la nostra), questo evento si è concluso con la nascita della Repubblica dei Terrestri avvenuta nella mattinata di domenica 17 Novembre a Pozzuoli, “perché terrestri lo siamo tutti: uomini, donne, animali e piante, anche se spesso lo dimentichiamo”. La fondazione avrebbe dovuto aver luogo sul cono del Vesuvio come simbolo estremo di precarietà e urgenza, ma per motivi metereologici ebbe luogo presso i Campi Flegrei.

Col cammino del 2023, previsto tra maggio e giungo, che sarà lungo circa 700km, vorremmo ora riprendere in mano questi fili interrotti dai lunghi anni di pandemia e riportare all’attenzione comune le problematiche relative alla crisi ambientale e al rischio di estinzione di specie. A questo proposito, sia come incipit simbolico del nuovo cammino che per rifondare la Repubblica dei Terrestri nel luogo prescelto,  abbiamo organizzato una salita al Gran Cono del Vesuvio tra il 5 e il 6 novembre con sosta (5/11) e partenza (6/11) da Ottaviano.

La programmazione di questa nuova avventura è in corso. Intanto condividiamo la presentazione scritta da Antonio Moresco a nome di Repubblica Nomade

IL CAMMINO DEI VULCANI (tra il Vesuvio e l’Etna, per dire che stiamo vivendo sul cratere di un vulcano e che il vulcano siamo noi)

Stiamo vivendo un momento cruciale della storia dell’Europa e del mondo. Mentre siamo di fronte a un’emergenza mai vista prima -climatica, planetaria, di specie- logiche politiche e geopolitiche che si sperava appartenessero a un orribile anche se recente passato stanno irrompendo di nuovo nelle nostre vite, con il loro corteo di fantasmi e demoni. Feroci logiche militari imperiali sono tornate a irrompere in modo devastante nel nostro continente, come in altre parti del mondo. In un momento di emergenza simile, in cui gli umani dovrebbero essere proiettati  verso un ripensamento e una metamorfosi di tutte le nostre strutture mentali, politiche, economiche, culturali, siamo stati invece rigettati all’indietro, nel delirio di un’invasione militare di rara violenza, prepotenza e ferocia, e altre e più devastanti ancora se ne stanno preparando. In questo momento che dovrebbe spingere i terrestri umani a un generale affratellamento per fare fronte all’emergenza planetaria e di specie che ci sovrasta e di cui abbiamo gravi responsabilità veniamo invece ricacciati in un passato nero, in un buco nero.

Siamo di fronte a un doppio crimine, politico e di specie. Perché, oltre a tutto il resto, questa follia ci fa perdere gli ultimi preziosi scampoli di tempo che ci restano per fare fronte all’emergenza climatica e a tutto ciò che questo comporta per la nostra sopravvivenza tra le altre specie terrestri.
Repubblica Nomade propone un grande e urgente cammino tra due Vulcani, il Vesuvio e l’Etna, per dire che stiamo vivendo tutti sul cratere di un vulcano e che il vulcano siamo noi. Per dire che il tempo stringe e non possiamo più permetterci questa spaventosa zavorra, queste strutture e queste figure dalla mente rivolta al passato, che dobbiamo inventarci un nuovo modo di vivere su questo pianeta, se no siamo arrivati al capolinea.

Camminare insieme, affratellati, tra un cono vulcanico e l’altro, con i nostri passi di bipedi suicidi che stanno rischiando di perdere tutto, su questo piccolo pianeta su cui viviamo le nostre irripetibili vite, su questo habitat planetario sperduto nelle immensità del cosmo che, per la nostra follia, ottusità e ferocia, stiamo rendendo invivibile.

Facciamo appello a tutti quelli che vorranno partecipare a questo cammino -per intero o per piccoli tratti, come singoli o come associazioni, scolaresche e gruppi- di mettersi in contatto con noi, in questo momento in cui stiamo cominciando a definire il percorso di questa nuova avventura.

Dobbiamo essere esagerati, perché quello che abbiamo di fronte è esagerato. Dobbiamo essere ispirati, perché è solo con una grande ispirazione che possiamo inventarci un futuro e una nuova vita, come singoli e come specie.

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