2022 Avvicinamento al Cammino dei vulcani

In vista del cammino del 2023 organizzato da Repubblica Nomade, Il cammino dei vulcani, tra il Vesuvio e l’Etna, si sono svolti a Napoli degli incontri di presentazione tra il 3 e il 6 novembre di quest’anno, coronati da un’escursione sul Vesuvio.

Di seguito le voci di alcune persone che hanno partecipato a questo piccolo ma intenso ciclo di eventi, accompagnate dalle foto di Laura Cignoli.

Racconto in assemblea1

Maria Luisa Guidi

P1160868-1Il cammino di Napoli a inizio Novembre 2022 è stato bellissimo, non è stato un vero e proprio cammino di quelli lunghi che siamo abituati a fare noi, ma è stato ricco e molto emozionante soprattutto, come al solito, per le persone che abbiamo incontrato e perché finalmente siamo andati a Scampia, la meta del primo cammino di Repubblica Nomade. L’emozione è scaturita dall’idea che Repubblica Nomade sia partita proprio da lì nel 2011.  Andare a Scampia da Napoli è un viaggio… Poi ho visto le famigerate ‘vele di Scampia’, ne avevo tanto sentito parlare da sempre e non c’ero mai stata… P1160867-1Abbiamo dormito al centro Hurtado, un posto bellissimo, perché è veramente un luogo di Cultura, inclusione e aggregazione tenuto dai Gesuiti. Siamo arrivati il giovedì sera mentre tante ragazze e ragazzi stavano facendo le prove con gli strumenti perché ci sarebbe stato un concerto la domenica in una chiesa vicina. Graziano, il direttore di questo centro è un tipo veramente fantastico, un  ex sacerdote, che – così ci ha raccontato – ha fatto il prete per 25 anni e il gesuita per 15! Un bellissimo incontro. Oltre a questa grande sala-musica c’è una bellissima biblioteca e una attrezzatissima, sartoria… quei posti che – nel nulla –  ti danno l’idea delle cose che ci devono essere al mondo. Questo giovedì. Abbiamo dormito  per terra, come nostro solito, in questi ambienti.

Il venerdì siamo andati a Pomigliano D’Arco, dove c’è la libreria Wojtek di Ciro Marino che ha organizzato due incontri, uno al mattino con una scuola superiore, il liceo classico scientifico Vittorio Imbriani,  in una struttura molto bella e l’altro il pomeriggio con la cittadinanza al Centro Giorgio la Pira.  P1160903-1Quindi c’è stata questa prima assemblea  in cui sono intervenuti, Maria Rosaria Marrese, Antonio Moresco, Ciro Marino, Salvatore Toscano, il dirigente scolastico Domenico Toscano, gli insegnanti e gli studenti  e si è parlato dei motivi del nostro “Il Cammino dei vulcani tra il Vesuvio e l’Etna”; un’assemblea pubblica, con grande partecipazione, non sappiamo quanto costretta dei ragazzi (!) che comunque hanno fatto un bellissimo lavoro perché hanno letto dei passi di un libro di Antonio, Il sogno del cammino, che alcuni di loro hanno anche rielaborato. Poi lì è iniziato ‘il diluvio universale’, infatti non ha smesso di piovere fino al giorno dopo e molti di noi, dopo l’assemblea, sono andati a mangiare assieme in un ristorante guidati da Salvatore sotto la pioggia.

P1160911-1Alla sera c’è stato l’incontro pubblico sugli stessi temi con la cittadinanza, al Centro Giorgio La Pira sempre molto partecipato, perché Pomigliano era la città dell’Alfa Romeo e quindi è molto popolata ed è molto avanzata dal punto di vista dell’associazione tra le persone. È intervenuto il sindaco, Gianluca Del Mastro, che è un papirologo e un fan di Antonio! Ci ha parlato infarcendo il discorso di citazioni latine… sinceramente era l’ultima cosa al mondo che mi aspettavo! Sono rimasta veramente incantata…. Lì, a Pomigliano D’Arco all’inizio di settembre, fanno ogni anno un festival di letteratura molto seguito… Il FLIP… un fermento culturale che non ti aspetti. Molto bello! Adesso vi racconto un piccolo aneddoto di quelli che capitano solo a noi: questo sindaco papirologo molto carinamente, a suo tempo ci aveva offerto il bus per tornare a Scampia da Pomigliano, e noi ci eravamo anche un po’ scherniti… noi! Ma no! Torniamo coi mezzi…! Invece fortunatamente lui ha insistito e noi abbiamo accettato, perché quella sera pioveva a tal punto che l’autobus sembrava un motoscafo! Tra l’altro, lo spannamento del veicolo non era sufficiente e Andrea Ferrini ha fatto da tergicristallo umano! Delle scene dal morir da ridere… è stato bellissimo.

P1160918B-1Il giorno dopo, sabato, alla mattina ancora il diluvio e quindi abbiamo esplorato Scampia e siamo andati a mangiare in una buonissima pizzeria. Il pomeriggio, abbiamo raggiunto Ottaviano, dove abbiamo incontrato un’altra persona straordinaria, Luigi Guido, guida ambientale del Vesuvio, che ci era stato segnalato da Aldo Vella, incontrato a fine agosto sulla strada Regia. Luigi ci ha trovato da dormire in un ostello di Legambiente dove fanno ogni estate un campo internazionale di ragazzi come volontariato sul Vesuvio per l’avvistamento degli incendi, le comunicazioni inerenti le informazioni turistiche, eccetera. P1160918A-1Questo ostello è un bene confiscato alla camorra, perché Ottaviano era il regno di Raffaele Cutolo, che ha passato quasi tutta la sua vita in carcere, ma aveva tantissimi beni. Luigi, oltre ad averci procurato l’alloggio, ci ha sfamato cucinandoci la cena e la colazione e preparando i panini per l’escursione del giorno dopo. Li ha fatti lui! Ha preparato, con la moglie Laura, una cena strepitosa,  e ci ha fatto conoscere una persona meravigliosa.

Quando siamo arrivati ci aveva detto che sarebbe venuto a salutarci il presidente di Legambiente Pasquale Raia, perché questa foresteria è una loro struttura. Alle 20 è arrivato con una donna straordinaria, Rosalba Beneventano, sorella di Domenico Beneventano, detto Mimmo, ucciso per mano camorristica. Dopo due giorni infatti ci sarebbe stato il quarantaduesimo anniversario dell’uccisione del fratello, a cui è intitolata la sede di Legambiente di Ottaviano, che è morto a 32 anni: era medico, consigliere comunale, poeta, ce le aveva tutte… bel ragazzo… Rosalba ha fatto un intervento, in suo ricordo, da brividi proprio! Da emozionarti, nonostante fossero passati così tanti anni. È stato veramente bellissimo! Quegli incontri che non ti aspetti, sinceramente!

Poi, la domenica mattina finalmente ci siamo svegliati e preparati per salire al Gran Cono del Vesuvio! Sembrava che andasse tutto bene, è arrivato Luigi con 2 panini a testa, vegano, vegetariano, ecc, ma invece ci dice che alle tre di notte aveva ricevuto un messaggio in cui la società degli autobus annullava il pulman di ritorno dal sentiero del Gran Cono, che era stato chiuso a causa di smottamenti P1160922-1alle forti piogge. Quelli dell’agenzia pensavano che essendo chiuso il sentiero del Gran Cono, noi non saremmo andati e invece siamo saliti! Abbiamo fatto una  camminata per arrivare da Ottaviano alla biglietteria veramente molto molto bella. Luigi è una guida molto preparata, quindi ci ha raccontato un sacco di cose strada facendo sia sulla geologia, che sulla storia e anche sulle tante lotte fatte a difesa del territorio e per la nascita del Parco.. Lo rincontreremo alla partenza del cammino vero e proprio.

È stato un cammino breve, ma intenso e pieno di emozioni, molto molto bello.

1(Trascrizione a cura di Cristina Accardi)

 

Napoli

Mario Caprotti

P1160879-1 Napoli. Ci vuole la sapienza del funambolo, che dentro alla lentezza di un passo sente tutto il mondo intorno, nulla esclude… o il turistico stupore di chi passa attraverso l’inferno e di nulla s’accorge tutto preso dai suoi pensieri… per non restare abbagliati dai colori accesi di troppa miseria e tanta bellezza.P1160861-1

Il venerdì mattina sembra un labirinto la ricerca di un pertugio, insieme ad altri nomadi, che ti consenta di entrare nell’alveare. Finalmente eccoci, dentro al brusio di voci distratte, tra luci di ipnotici cellulari: giunti dentro ad una nave il cui comandante sembra avere rinunciato a dare ordine. Liberi tutti di perdersi, neppure al capo sembra importare il senso di quel che fa, sembra aver gettato la spugna. Eppure Don Chisciotte parla, col suo tono leggero butta frasi forti e delicate in mezzo alla confusione, certo che le sue parole sono semi e qualcuno, fosse anche uno o cinque o dieci soltanto, le raccoglierà. E così accade, si fanno avanti timide nel caos voci che cercano.

Il pomeriggio riposiamo in una piazzetta dentro ad un grande piccola libreria, accanto alla generosità e alla passione di un costruttore di sogni incredibili, che poi realizza con la pazienza e le abilità di un artigiano di lunga data.

E’ l’ora dell’incontro e appare il Sindaco, con la sua simpatia, la sua voglia di fare, la riconoscenza.

Tra le parole appare il suo coraggio. Cuciono mille storie gli oratori, e tanti progetti. C’è voglia di capire in quella sala.

P1160872A-1E’ sabato mattina. Una pizza alla Capozzella e poi, dimenticati dagli amici che si sono chiusi in un bar, ci troviamo sulla metropolitana. Piazza Garibaldi è fuochi d’artificio: tamburi e grida si alzano nell’aria. Bussa a tutte le porte, ad ogni finestra la storia infinita degli oppressi che se non possono vivere l’insurrezione, almeno la cantano, la gridano. E lì vivono la vita.

Ottaviano. Sono le 18.00 ma è notte fonda. C’è vita, vista l’ora, e noi ce la salviamo la vita,  schiacciandoci contro i muri di stretti vicoli dai quali transitano auto che ci accarezzano. Arriviamo dentro ad un quadro: siamo lì, parte di qualcosa che non possiamo capire, come bambini che non sanno quel che è stato prima. Ecco la nostra casa: passeremo lì la notte, dove un  tempo furono i rivali del boss.P1160918-1 La nuova famiglia emergente. Mentre il boss aveva il suo feudo pochi metri più in là, quando ancora non sapeva che anche lui sarebbe passato.

Anche noi non sapevamo, come bambini.

E la sera nessuno aveva fiato. Nel silenzio sono state le ferite ancora sanguinanti di una donna delicata che ci hanno raccontato – e quante volte sarà stato? – quel che era accaduto. Smarriti, consci di non poter capire ma feriti di quelle stesse ferite, sanguinanti per una sera di quello stesso sangue.

P1160930-1E’ domenica! Eccolo là, il Vesuvio. Passo dopo passo, vedremo le corde della lava che ora si fanno toccare, la valle dell’inferno, il golfo sorvegliato dal monte, quasi un burbero custode. Arriveremo senza arrivare, ché anche questa volta ci è precluso il compimento. Ci siamo avvicinati. “Un passo per volta!”, sembra intimare il padrone di casa.

Sul bus le ultime parole di un uomo straordinario, che la sera prima ci era apparso come un cuoco generoso, un navigato volontario. Ed il giorno dopo non finiva di stupirci con la quantità di informazioni, note, commenti, aneddoti che regalava ad ogni sosta, dopo averci condotto per mano. L’anima, cui faceva cenno nel salutarci, ce l’aveva mostrata dalla sera prima alla sua ultima parola. Mentre scendeva dal bus io non vedevo la sua immagine, sentivo solo le sue parole, il suo saluto, tutta la poesia che portava con sé.

 

Salita

Carolina Matano

P1160936-1

Su per il nero sentiero

cammino, ora parlando

ora  seguendo i miei pensieri.

Sono insieme a loro.

Sono insieme a me.

Voci, pensieri, colori

mi accompagnano

fino alla fine

della nera salita.

Seduta al sole

ascolto una voce che legge.

Seduta al sole

sento un profondo senso di pace.

 

 

Cittadinanza onoraria

Nicoletta Battistel

P1160893A-1Ho sempre cercato di capire che cosa significasse essere insignito del titolo di cittadino onorario. Immaginavo  che venisse  consegnata dal sindaco una gigantesca chiave con cui si potevano aprire le porte della città, tutte insieme. I cittadini onorari si sentono a casa in ogni casa, dove trovano  una propria sedia libera per sedersi, una tazza personale per bere il caffè, un angolo di stanza per  dormire.
A differenza di quello che succede nella fiaba di “Riccioli d’oro”, il cui passaggio viene colto con sospetto dagli orsetti  abitanti della casa, in questo caso si verificherebbe  un fenomeno noto con il termine “effetto cuculo “. Tutti si predisporrebbero a fare spazio per l’accoglienza  tenendo  sempre pronti morbidi panini con la frittata e vassoi colmi di mandarini e cioccolata. Nei giardini si coltiverebbero  rigogliosi aromi e anche alberi con  doppio nome, il loro e quello di qualcuno che è stato davvero molto speciale per questo mondo.

P1160935-1Come in un sogno si aggiunge un nuovo capitolo al libro di Antonio Moresco letto dagli studenti del Liceo Classico a Curvatura Teatrale di Pomigliano d’Arco. Il titolo del libro è “Il sogno come cammino “o forse, “Mentre sogno cammino” o anzi, cammino sognando che… oltre la curva, dopo tanti cammini bui e solitari, dopo ancora molti sconfinamenti nomadi per le vie del mondo, lo scrittore improvvisamente si accorge si essere arrivato proprio a casa.

Però c’è un posto ancora inaccessibile ai suoi passi, si trova dopo la Valle dell’Inferno, ed è il GRAN CONO. Si è detto di sognarlo adornato di profumate  ginestre e valeriana color cremisi  a primavera. Ma chi lo dice che non ci rispedisca ancora una volta indietro, tenendo per sé il suo mistero più vulcanico?

 

Perle nere

Cristina Accardi

P1160927C-1Piccoli frammenti solidi di lava, che al momento dell’esplosione furono schegge rosse incandescenti, oggi, innocui sassolini neri, ci accompagnano lungo i sentieri nella salita verso il cratere. I lapilli neri del Vesuvio sono testimoni muti della potenza distruttiva dell’attività vulcanica. I lapilli neri del Vesuvio sostengono i nostri passi su una superficie solida che nasconde massa viscosa magmatica rovente. I lapilli neri del Vesuvio condividono il nostro destino precario e incerto sopra l’abisso di ciò che non si può dominare.

È così che vedo le camminatrici e i camminatori di Repubblica Nomade in questo momento storico, ognuno un lapillo incandescente parte attiva nel mondo, ognuno testimone consapevole della precarietà della nostra specie, ciascuno portatore di un’istanza singolare di salvezza. Tante perle nere che si ribellano all’inerzia della pietra, assorbono il calore del sole e tentano di restituirlo in forza vitale a questo mondo folle e scellerato di perle bianche fredde e indifferenti.

 

Non solo

Antonio Moresco

È stato bello non solo camminare insieme, ma anche mangiare insieme, bere insieme, chiacchierare insieme, cazzeggiare insieme, sognare insieme …..

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