Ode alla via Priula

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VIA PRIULA

Cara Via Priula
Dirà Antonietta che si è salvata camminando

Ma la mia strada è ancora lunga, mulo
Appena rallentato e spente le notifiche
Da poco sulla carraia

Ora che i bastoni
Da nordic-banzai
Naccherano passi da braille sulla terra
E si va di umidità soltanto
Con gli zaini imbracati
Che il sentiero è un torrente
Il torrente un fiume

Mi fai capire che l’acqua è nomade – il ciclo dell’acqua?

Così piove
A Piazza Brembana
Direbbero i poeti
In salita
Piove sul ponte da guadare
In discesa e negli occhi
E cos’hai da guardare
In assenza di Ermione – se l’assenza è universale?

A mezza via
La Repubblica è già uno stufato di scarponi
Dei tuoi attraversatori
Irregolarmente irregolari
Dalle suole che vanno in pezzi
Che si va in ciabatte dal Sindaco
Coi ponci ad asciugare al sole
Ma il primo cittadino dov’è?

Non piove
Invece ad Albaredo
Tra i tuoi mirtilli selvatici
E cosa vedo
Sulle tracce
Un po’ erranti dei traders
Inglesi tazze di tè
Che offri ancora ai viandanti
Davvero?
Il Ducato di Milano è stato
Aggirato – un’altra volta?

Mi distrai
Che da poco di fianco era
Passata di nuovo
Per tornare a picchiettare in testa
O non era vicina un attimo fa
Accompagnandomi
Lungo la galleria illuminata?

Se mi ripeti di seguirla
Di metter fuori il naso, le orecchie, almeno i piedi
Puoi uscire
Anche quando cammina l’ala sul tornante
Come un timone
Da passeggio o da palleggio
Forse è una direzione – diresti
O solo la mancanza di
Un altro abbraccio
Oppure continua
Non solo il fantasma
Non lo sai
Ma vale il passo

MG

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