Lasciamoci sorprendere

Me lo dice sempre Safira, lasciati sorprendere. E’ proprio lei, da quando ci siamo conosciute al primo cammino fatto insieme, a tentare d’insegnarmi questo modo di guardare alla vita.

Me lo ha ricordato spesso Donatella, nei giorni antecedenti la partenza del cammino sulla via Priula, per rassicurarmi. E ancora, anche durante il cammino.

Lasciamoci sorprendere.

Ho provato a ripetermelo, come un mantra, quando mi facevo prendere un po’ troppo dall’ansia e dalla preoccupazione, perché volevo che tutto andasse effettivamente come avevamo programmato. Senza accorgermi che rischiavo di perdermi la meraviglia.

E allora se ti arrendi, all’evidenza, che non si può avere tutto sotto controllo, che la vita e il cammino, questa piccola e folle repubblica nomade, di continuo, sovvertono qualsiasi tipo di aspettativa, allora sì è sorpresa e meraviglia.

E allora, metti che torni dal cammino in Sicilia, dove hai conosciuto Claudio, che è di Bergamo, come te, che gli butti lì una cosa tipo: “Ma perché non organizziamo un cammino, un altro piccolo cammino della repubblica nomade”, “Sì, dai, pensiamoci, proviamoci”. “Ma dove? Quando? Perché?” e in poco tempo sei già davanti a una birra a pensare, progettare. Fare e disfare.

E pensi che a ferragosto: “Sì, vabbè, saremo in quattro gatti” e invece siamo stati in venti, tra vecchi e nuovi camminatori, così ben assortiti che mai avresti potuto immaginare.

Sorpresa.

“Sì, la mail ai Comuni la mando, ma figurati, non la leggeranno neanche” e non solo l’hanno letta ma diverse amministrazioni hanno risposto con entusiasmo, accogliendoci, accompagnandoci, sostenendoci.

Meraviglia.

Metti che è tutto pronto…

Allora pronti? Via! Domani si parte.

Si però un’ape si mette di mezzo. Claudio non riesce a camminare, non fa la prima tappa, forse nessuna.

“Come non riesci a camminare??”

“Mi ha punto un’ape, su un piede, è gonfio, non riesco a camminare…”

Lasciati sorprendere…lasciati sorprendere….

E allora alla partenza Claudio non può camminare, ma c’è. Però piove, anzi diluvia. E vabbè il sentiero lo abbiamo tracciato…ma ci saranno ancora tutti i segnavia?

E non smette proprio di piovere, anzi di diluviare e c’è acqua dappertutto, in cielo e in terra. E il primo guado del torrente, che quando hai fatto il sopralluogo era poco più di una pozzanghera e ora invece è un fiume, che ne hai sentito il fragore a distanza e hai pensato: “oh cazz..”, bhe, quello lo riesci a passare…poi però ce n’è un secondo e quello è proprio impraticabile e forse più avanti ce ne sarà un terzo. E chissà come sarà? E allora no, non si passa. E torni indietro, e ora che si fa, si passa da un’altra parte, un altro giro, più lungo, si ma di quanto?

Lasciati sorprendere…lasciati sorprendere…

Ci accompagna Olga, e chi è Olga? È la signora che abita li dove ci siamo fermati, che non sapevamo più dove andare e che fare, viene coi cani, ci porta su per un pezzo, lei sa una strada, sicura dice, poi ci viene incontro Marco dell’agriturismo, che si son sentiti per telefono, gli ha raccontato, gli ha spiegato.

Sorpresa.

Ma il telefono non prende e se non ci trova? E poi piove piove, ma quanto piove? Ma sì lascia fare, lasciati sorprendere!

E allora con la signora Olga che ha più di 60 anni, e che va come un treno, che quasi non le stai dietro, il guado del torrente lo fai, anzi li fai tutti…anche quelli che “No, no, di qui non si passa!”

il guado   2014-08-13-1779

E poi ti squilla il telefono! È Marco. Il telefono prende!! Dove siete? Non vi trovo. Come non ci trovi? La signora Olga ha detto…ma sì, lì al bivio, all’albero, c’era una stalla, una casa, una strada, ma quale stalla, quale casa? Pronto? Pronto? Mi senti??

Dobbiamo andare, da soli, seguire i segnavia, ci saranno ancora? Sì guarda! Eccone uno, per di qua, eccone un altro….meraviglia…Si questo pezzo me la ricordo, ma quanto manca? Se smettesse almeno di piovere…ma non smette, anzi peggiora, un’altra volta. Ci siamo tutti? Per di qua, fate attenzione si scivola è un po’ ripido. Piano, piano, aspettiamo chi è indietro.

Ecco un altro segnale ora manca proprio poco, l’ultimo sforzo! Coraggio!!

E così, finalmente, arrivo, per prima, ecco l’agriturismo di Marco. Sono zuppa, fradicia, esausta, mentre aspetto che spuntino tutti via via dal sentiero nel bosco, per dare loro la buona notizia, che siamo arrivati, ha smesso anche di piovere, sulla testa ora, addirittura, un po’ d’azzurro, che tanto comunque me ne sarei rimasta lì a prenderne ancora di acqua, adesso, ci sarei stata volentieri a prender fiato, sotto la pioggia, che adesso che siamo arrivati, tutto ha il sapore della vittoria, ma anche della resa, alla meraviglia e alla sorpresa.

Me ne sto lì e penso che è stata una giornata che ha dell’incredibile… e sento un fruscio, e a pochi metri da me sfreccia qualcosa, un animale, un capriolo…velocissimo, se ne esce dal bosco e subito ci si rituffa, che quasi non so se l’ho visto davvero o è stata un’allucinazione.

Sorpresa e meraviglia.

2014-08-14-1786

Ed è stato solo il primo giorno.

E poi ci son stati pizzoccheri, tanti altri chilometri e chilometri di strada, tra salite e discese, polenta taragna, e pioggia, pioggia, che se non piovesse però sarebbe anche meglio…ma forse anche no, perché poi il sole arriva… e gli abbracci…quelli no, non possono proprio mancare…e poi c’è stato molto, molto altro ancora…ma non si può raccontare tutto…non ci si riesce proprio…bisognava esserci…bisognava solo lasciarsi sorprendere…

 

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