LETTERA APERTA AI NUOVI SINDACI DI MILANO E NAPOLI

Cari Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris,

prima di tutto desideriamo esprimervi il nostro entusiasmo per la vostra meravigliosa vittoria, che è anche nostra e di tutto il Paese.
Noi siamo un gruppo di donne e uomini che stanno camminando da Milano a Napoli per ricucire idealmente l’Italia coi nostri passi.
Siamo partiti il 20 maggio, in più di cinquanta, dalla Cascina Cuccagna di Milano, e arriveremo intorno al 2 luglio al Centro Hurtado di Napoli-Scampia. Una carovana e una staffetta di camminatori che si modifica di tappa in tappa e che avanza lungo strade, sentieri di montagna e mulattiere seguendo l’antica via Francigena dei pellegrini. Le tappe sono impegnative, anche più di 30 chilometri al giorno, e finora non ci sono stati giorni di sosta. Si dorme in ostelli, campeggi, conventi, nei sacchi a pelo, si mangia insieme, ci si scambiano pomate e cerotti per le vesciche. Però si continua ad andare.
Ora, dopo che siamo partiti per questa piccola avventura prefigurativa, proprio Milano e Napoli sono diventate le due città nevralgiche di questo vento di cambiamento che sta finalmente investendo il nostro Paese. Per questo sarebbe bello che la vostra grande impresa si potesse incontrare con la nostra piccola impresa nata dal basso, che questo piccolo presagio che abbiamo cercato di incarnare col movimento dei nostri corpi e delle nostre menti diventasse anche solo per poco un tutt’uno anche con la forza istituzionale che ha assunto la vostra e la nostra vittoria sull’inganno, sulle paure, sull’intossicazione, sulla corruzione, sulla disonestà e sul cinismo.
Vi invitiamo a fare anche solo un piccolo pezzo di strada insieme a noi, nel punto che voi vorrete del nostro percorso di cui vi mandiamo le tappe, di condividere con noi un po’ della nostra fatica e del sogno che ci sta animando, per rendere visibile e forte con le vostre persone e col vostro gesto, l’abbraccio tra il nord e il sud del nostro paese che si vorrebbe invece dividere e lacerare sempre di più.
Stanno succedendo molte cose che fino a ieri sembravano impossibili. Chissà che non possa succedere anche questa?
Vi inviamo in allegato le motivazioni e le tappe della nostra camminata, la storia di come è nata e di chi l’ha inizialmente promossa, il link del nostro blog (Cammina Cammina) e gli indirizzi di posta elettronica e i numeri di cellulare dei nostri organizzatori, se vorrete contattarci e dire di sì al nostro invito.
Vi salutiamo con affetto e vi abbracciamo,

Le donne e gli uomini di “Cammina Cammina”

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One thought on “LETTERA APERTA AI NUOVI SINDACI DI MILANO E NAPOLI

  1. Cervigni Ercole scrive:

    Avevamo chiesto a S. Quirico d’O.: cosa c’è a Radicofani? la risposta: niente
    Radicofani e Ghino di Tacco
    Da parte di un camminatore che è arrivato a Radicofani (che fatica!) il giorno 11 giugno 2011
    Dante nomina Ghino di Tacco molto “tangenzialmente”, in riferimento a un certo Benincasa, Purg. 6.14, che Ghino aveva ucciso. Boccaccio nel Decamerone lo tratta molto meglio: gli dedica una novella, la
    seconda della decima giornata (si consiglia la lettura per approfondire l’argomento), riabilitandolo del tutto: non più un mascalzone ma quasi quasi un gentiluomo. Leggendo la novella si trova la prima menzione della bruschetta, o qualcosa di simile, che Tacco serve a un abate di Cluny molto goloso, mettendolo a dieta e curandolo. L’abate poi lo rappacifica con Bonifacio VIII, nemico mortale di Dante. E così Boccaccio si prende “una rivincita” su Dante; Boccaccio, comunque, ammirava moltissimo Dante!

    Ercole Cervigni

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