Il terzo e quarto giorno di cammino in Aspromonte

Serena Gaudino

Camminare è faticoso: è un esercizio del corpo che mette in moto la mente. Camminare è un’azione complessa che regala, a chi la compie, una diversa visione delle cose e del mondo. E a volte anche delle persone.
Dopo 5 giorni di cammino, compresa la tappa siciliana di Messina (che riprenderemo in seguito dedicando a questa città un momento di maggiore attenzione grazie anche alla casa editrice Mesogea che ci ha invitati a raccontare a fine avventura l’esperienza), Stella d’Italia raggiunge la piana di Gioia Tauro. Stasera Antonio Moresco e i suoi amici camminatori sono giunti qui, sul mare, a tempesta finita, a nebbia diradata… dopo due giorni di cattivissimo tempo e di pura dura fatica.
A differenza di ieri, stasera, quando li ho sentiti al telefono (li chiamo sempre almeno due volte al giorno: per farli sentire meno soli, mi dico ma poi scopro che è pura curiosità e invidia) erano su di giri. Direi addirittura felici. In questi giorni non ho mai sentito ridere Antonio come stasera, era, direi, addirittura euforico! Mi ha detto: “Il peggio ora è passato – e poi ha aggiunto: comunque da queste parti si mangia benissimo! abbiamo appena lasciato un banchetto stracolmo di leccornie, una cena luculliana offerta dal Sindaco di Gioia Tauro! Scrivi, tutto quello che abbiamo mangiato, scrivilo pure!”
E io lo scrivo:
Ravioli al pistacchio di Bronte, Maccheroni Muddica Otturata e Finocchio rizzo, spaghetti alle cozze, impepata di cozze, pesce spada al pane saporito, focaccia, insalata mista, verdure grigliate, semifreddo alla fragola, gelato di Pizzo, vino bianco, caffè, limoncello e amaro del capo…
Domani però è un altro giorno e Antonio Moresco lascerà il braccio sud ovest per seguire la promozione e le partenze degli altri bracci. Non prima però di salutare i quattro amici immigrati che insieme a Stopndrangheta.it si aggregheranno per l’intera tappa da Gioia Tauro a Rosarno.
Il passaggio dalla Calabria mi fa pensare a un tracciato di liberazione. La disponibilità delle persone alla voglia di andarsi incontro, di stringersi le mani di offrire quel poco che è possibile offrire solo per solidarietà e amicizia. Forse, oggi con questi piccoli gesti abbiamo individuato un altro obiettivo di Stella d’Italia: tendere una mano per conoscerci e scambiarci punti di vista.
Metto qui al fondo altre foto inviatemi da Fabiola. Sono bellissime e molto suggestive, raccontano emozioni oltre che paesaggi. Soprattutto, qui tutti ringraziamo Laura per il grande sforzo che sta facendo e Fabiola che ha messo in piedi tutto questo. Il cammino ora proseguirà come ho già scritto senza Antonio Moresco, ma presto sarà raggiunto da Giovanni Giovannetti, da Erica, Antonio, Chiara, Paolo… nuove e vecchie conoscenze.

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