La Stella che trema

Antonio Moresco

Continue scosse di terremoto stanno investendo alcune zone del nostro paese seminando distruzione e morte. Uno dei bracci della Stella d’Italia -quello partito il 25 maggio da Venezia – sta entrando proprio adesso nelle zone investite dal sisma, diretto insieme agli altri bracci di camminatori che sono partiti e stanno partendo da vari punti d’Italia verso L’Aquila, dove si arriverà il 5 luglio e ci si fermerà il 6 e il 7 per dare vita a una serie di incontri intitolati: I fuochi de L’Aquila – da terremoti a terremotanti. Questa concomitanza di traumi sismici è dolorosa e significativa: ci ricorda che viviamo in un paese che trema, che anche la nostra è una Stella che trema. Ci siamo posti il problema se interrompere o meno il cammino di questo braccio per dare un piccolo aiuto nello sgombero delle macerie. Ma siamo arrivati alla conclusione che il nostro sarebbe un aiuto di poco conto e che saremmo forse addirittura di intralcio a chi sta operando nelle zone  colpite e che dovrebbe – oltre a tutto il resto – trovare qualcosa da fare a un gruppo di persone venute da via. Così abbiamo deciso che il nostro contributo è quello di continuare il nostro cammino in mezzo alle ferite che attraversano il corpo del nostro Paese, di ogni genere e tipo, naturali e sociali, al nord come al sud e come al centro. Sappiamo di amministrazioni comunali che, pur in presenza dei recenti eventi sismici, hanno deciso di accoglierci ugualmente e di incontrarsi con noi. Sono gesti forti e ricchi di significato. Vogliono dire che non ci si deve fermare. Che la vita è  fragile. Che la vita è forte.

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