La mia “Stella d’Italia”

Fernando Alemanno

Dedicato alla mia terra natia, il Salento
ai compagni di cammino “Stella d’Italia”
agli amici di SpeleoTrekkingSalento

Foto di Liliana Cerruti

Il 2 giugno 2012, sulle orme dei pellegrini che nella storia si recavano a Santa Maria di Leuca o dei pellegrini che di rientro dalla Terra Santa risalivano lo stivale Italia, anche noi siamo partiti per risalire lo stivale fino alla città dell’Aquila, sostenendo l’iniziativa Stella d’Italia. Il sottotitolo di questo cammino è “ricucire l’Italia con i nostri passi”, pertanto non potevano mancare i passi degli amici di SpeleoTrekkingSalento, che da decenni ormai è alla riscoperta e salvaguardia del territorio, della cultura e delle tradizioni.

In questa prima parte di cammino la bandiera di SpeleoTrekkingSalento veleggia tra le mani del presidente e fondatore del gruppo, l’eterno ragazzo Riccardo Rella, che con la compagna prof.sa Rita De Matteis provvede a rendere ricco di conoscenza storica l’itinerario fino a Taranto, peraltro già da loro ampiamente descritto negli articoli pubblicati sul sito di “Stella d’Italia”.

Giunti in quel di Taranto io decido di proseguire, portando oltre i passi salentini, e in quel preciso istante ricevo e accetto l’onore di condurre la bandiera del Gruppo SpeleoTrekkingSalento fino all’Aquila.
In quel primo pomeriggio di Venerdì 8 giugno, dopo il rituale dei saluti e degli abbracci, Riccardo, Rita e Salvatore rientrano in sede augurandoci buon cammino.

Iniziamo ad assaporare il calore e l’accoglienza dei responsabili del Presidio del Libro di Taranto, i quali provvederanno a coordinare e rendere piacevole questa nostra prima sosta. Il giorno successivo, guidati dagli amici del Presidio del Libro, percorriamo il centro storico della città, incontriamo la stampa e nel pomeriggio effettuiamo una visita al museo prima di incontrare, nella Sala degli Specchi messa a disposizione dal comune di Taranto, le associazioni locali, che vengono da noi invitate ad accompagnarci nel primo tratto della partenza da Taranto per Palagiano.

La mattina del 10 giugno partiamo con gli amici di Taranto per raggiungere il Ponte di Pietra, punto d’incontro con Giuseppe Resta di Palagianello, che con tanto entusiasmo ha accettato il mio invito a farci compagnia fino alla città di Laterza.
La generosità e disponibilità di Giuseppe meriterebbero uno scritto a sé, ma mi piace sottolineare alcuni piccoli episodi. Giuseppe e signora mettono a disposizione la loro abitazione in Palagianello per una spaghettata e per la visione dell’incontro di calcio Italia-Spagna. Alla fine della serata Giuseppe ci accompagna in una visita alla stupenda Gravina di Palagianello, un luogo ricco di fascino, natura e storia. Particolarmente interessante la visione in notturna.
Dopo essere tornati a Palagiano, ci diamo appuntamento per il mattino seguente.

Lunedì 11 giugno Giuseppe si presenta all’appuntamento nonostante i suoi piedi capricciosi mostrino i segni della fatica. Egli ci condurrà nel comune di Laterza, tappa odierna del nostro Cammino.
Giunti nella città di Laterza veniamo accolti da alcuni rappresentati del comune nell’Oasi Lipu e rifocillati con calde focacce e fresche bevande. Il dott. Giuseppe Misano ci illustra brevemente ma sapientemente la Gravina di Laterza, altro esempio di bellezze storico-naturalistiche della Terra delle Gravine.

Martedì 12 giugno. Dopo Taranto, oggi completeremo un’altra fase del nostro Cammino: raggiungere Matera e ricongiungerci con il sottobraccio sudovest partito da Messina.
Una piacevole sorpresa alla partenza: davanti al Santuario Mater Domini ci attende un folto gruppo di camminatori del Trekking Falco Naumanni di Matera che ci guideranno e “coccoleranno” in questa tappa.
Il nostro cammino inizia alle ore 08.00 circa. Prima sosta davanti al Centro Geospaziale per “alleggerire” lo zaino dell’amico Domenico, carico di succosi e prelibati frutti della nostra terra, compresi i tarallucci fatti in casa dalla moglie. Per il pranzo ci attendono al Centro di Educazione Ambientale del Parco delle Chiese Rupestri, dove continueremo ad assaporare i prodotti locali.
Dopo mangiato discesa nella Gravina di Matera per risalire alla vista della Città dei Sassi e abbracciare i camminatori del braccio sudovest, che da questo momento si fondono con noi a formare il Braccio del Sud. L’accoglienza riservataci dal Comitato Matera capitale della cultura 2019 è encomiabile: gli stessi hanno programmato una serie di incontri culturali compresa la giornata di sosta. Dopo un ulteriore carica di poesia, cultura, storia ecc. si va a dormire, prima d’iniziare domani l’ultima parte del Cammino che ci condurrà all’Aquila per l’incontro con il Braccio del Nord.

Foto di Lulù Izzo

Giovedì 14 giugno il neo-formato Braccio del Sud riprende il Cammino per l’Aquila. Io mio malgrado li seguirò virtualmente, dovendo tornare qualche giorno a casa per motivi familiari, ma prometto di ricongiungermi con loro il prima possibile.
Il 27 giugno mi ricongiungo al gruppo di camminatori nella città di Vasto: da qui ricomincia il mio cammino per portare i passi salentini e la bandiera di SpeleoTrekkingSalento all’Aquila in compagnia di Tina, Antonio e Giovanni.

In questa fase l’aumento eccessivo delle temperature spinge il gruppo ad anticipare l’orario di partenza delle tappe a prima dell’alba. La mattina seguente  la sveglia annuncia alle ore 03.00che bisogna prepararsi.
Ore 04.00, c’incamminiamo verso Paglieta, meta finale della tappa odierna.
Le ombre degli alberi e le luci della strada ci fanno compagnia all’inizio di questo nuovo giorno. Procediamo con l’ausilio delle torce frontali mentre pian piano la notte lascia il posto all’alba e ci inoltriamo nella Riserva Naturale di Don Venanzio, nel comune di Pollutri. All’uscita dalla Riserva il sole sempre più alto ci ricorda l’arrivo di “Caronte”. Il nostro andare prosegue in direzione di Casalbordino, dove, superata via Osimo, ci appare sulla destra il Santuario della Madonna dei Miracoli. Alcune persone del luogo suggeriscono di attraversare la vallata che conduce alla contrada Iannace e raggiungere da qui il comune di Paglieta: consiglio che noi seguiamo, arrivando alla meta dopo circa 25 chilometri di cammino.

Oggi 29 giugno attraverso il comune di Mozzagrogna raggiungiamo dopo circa 16 chilometri la piazza Plebiscito nel comune di Lanciano, piazza dominata dall’imponente cattedrale titolata alla Madonna del Ponte. Il nostro tempo qui è coordinato dal signor Luigi Cuonzo e dalla sua splendida famiglia, che ci conducono a scoprire i luoghi della storia di questa città già appartenuta al Regno di Napoli.

La notte sta per lasciare posto all’alba di sabato 30 giugno, noi come al solito pronti al richiamo della strada ci mettiamo in cammino e attraversando le località di Poggiofiorito, Arielli e Canosa Sannitica raggiungiamo dopo circa 18 km Giuliano Teatino. Una stretta di mano al sindaco che è lì ad accoglierci, e in questo mezzogiorno di fuoco ci rechiamo in un supermercato per approvvigionarci di vivande (pane, formaggio primo sale, mozzarelle e pomodori) che l’allegra compagnia consuma al tavolino di un bar del paese sorseggiando qualche birra.

L’ultima notte di Giugno sta per lasciare il posto al primo giorno di Luglio, alle ore 04.00 muoviamo da Giuliano Teatino verso Villareja, località che raggiungiamo (seguendo le indicazioni forniteci) dopo aver transitato per i comuni di Miglionica, Ripa Teatina, Chieti, dove i termometri segnano 43 gradi. Che gioia, “Caronte” è arrivato.

Foto di Lulù Izzo

Nonostante il caldo e la fatica, la nostra massima preoccupazione è trovare un luogo dove assistere alla finale Italia-Spagna. Non vi racconto com’è andata a finire perché sicuramente lo sapete.

Dopo il finale di Italia-Spagna siamo pronti a ripartire in questo Lunedì 2 Luglio. Oggi si prevede una tappa che, da informazioni locali, studi fatti e cartina, ci pone davanti alla scelta di decidere se seguire un percorso a ridosso di strade e/o autostrade trafficate o valicare la montagna. In tutti e due i casi la distanza da coprire sarà intorno ai 50 chilometri. Deciso di valicare la montagna ci accingiamo ad attraversare una parte del Parco del Gran Sasso-Monti della Laga: inutile dire che il paesaggio e i panorami che si presentano ai nostri occhi sono mozzafiato e ben compensano la fatica. Siamo a Brittoli, nel punto più elevato del nostro percorso, circa 1000 metri sul livello del mare, ed è in questo paese stupendo ma vuoto che incominciamo a prendere coscienza del terremoto. Qui, affamati e stanchi, veniamo rifocillati da una famiglia che di tanto in tanto ritorna a trascorrere qualche fine settimana per non perdere la memoria e la storia della loro infanzia. Da questo momento in poi, lo scenario del terremoto si mostrerà a noi in un crescendo di abbandono e macerie man mano che ci avviciniamo alla città dell’Aquila. La nostra tappa giornaliera,dopo circa 60 chilometri, finisce nella terra natia di S. Giovanni da Capestrano, il Santo tanto amato dagli Ungheresi. L’ottima cena preparata dai compagni che ci attendono e un buon riposo ci rimetteranno in sesto e pronti a ripartire.

Dopo l’infinita tappa di ieri, oggi ci muoveremo in direzione Caporciano, raggiungendolo dopo aver attraversato il comune di Civitaretenga e percorso circa 13 chilometri.

Oggi Mercoledì 4 Luglio siamo al penultimo giorno di cammino, la nostra meta è Onna, frazione dell’Aquila tristemente famosa per essere stata praticamente rasa al suolo dal terremoto. Il nostro itinerario prevede l’attraversamento di una parte di un altro Parco, il Sirente-Velino. Quando siamo in prossimità del comune di San Demetrio ne’ Vestini, mentre ci mettiamo alla ricerca di un luogo per fare colazione, ci viene segnalata in zona la presenza delle Grotte di Stiffe, che meritano di essere visitate. Non ci lasciamo sfuggire l’occasione. Dopo l’entusiasmante visita alle grotte riprendiamo il cammino verso Onna. Alla vista di questo centro caratterizzato da tante e tali macerie non riesco a trattenere le lacrime e in silenzio prego per le vittime di tutti i terremoti, in particolare per quelli di Onna. La notte trascorre in un centro culturale sistemato in uno di quei moduli che vengono definiti MAP, “modulo abitativo provvisorio”, e sono posti proprio a ridosso delle macerie della località distrutta.

Foto di Sergio Baratto

Dopo il temporale e la grandine di ieri sera, oggi 5 luglio la situazione metereologica sembra tornata alla normalità. La tappa odierna ci porterà alla meta finale, che raggiungeremo dopo una breve sosta per assaporare un piatto a base di farro presso la comunità eco di Pescomaggiore. Grazie a Dario, che ci guida per sentieri e valli, raggiungiamo Pescomaggiore. Dopo il pranzo attraversiamo Paganica, luogo in cui Dario ci saluta, e proseguiamo seguendo le sue indicazioni. L’ultima parte del nostro percorso è una vera e propria scalata tra la fitta vegetazione, prima di raggiungere la S.S. 17bis e godere la vista della città dell’Aquila, fine del nostro Cammino iniziato a Santa Maria di Leuca il 2 Giugno 2012.

La gioia di aver raggiunto la meta finale del Cammino e di aver piantato idealmente la bandiera di SpeleoTrekkingSalento sul territorio aquilano non riesce comunque a farmi trattenere le lacrime per una città morta, per le sue vittime, per l’abbandono; mi consola la forza di voler risorgere riscontrata negli aquilani.

In breve.

6 Aprile 2009,
L’Aquila stanca chiude le ali.
Qualcuno ritenendosi furbo
la chiude in gabbia ed attende di vederla morire.
5 Luglio 2012,
il cielo dell’Aquila s’illumina di stelle.
Le stelle di tutta Italia si ritrovano qui,
ad attendere dell’Aquila il “risorgimento”.
Noi Salentini, dalle terre dei Messapi,dei Peucezi, dei Dauni,
attraversando mari e valicando monti e valli,
portiamo un Abbraccio di Solidarietà e non di carità
ai Figli dell’Aquila dormiente.

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