Dopo il cammino Parigi Berlino ancora pensiamo all’Europa

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Nel 2017 Repubblica Nomade ha concluso un lungo cammino da Parigi a Berlino, di 1300 chilometri, durato più di un mese e mezzo, per gli Stati Uniti d’Europa, ma di un’altra Europa.

E’ stato il più lungo, il più ambizioso, il più estremo e, in alcuni momenti, anche il più drammatico e tormentato tra i cammini da noi compiuti in questi ultimi anni.

Abbiamo attraversato 4 diversi paesi europei (Francia, Belgio, Olanda, Germania), abbiamo conosciuto, in alcune delle zone dove siamo passati, la solitudine e l’indifferenza, in altre lo stupore, il rispetto, la simpatia e la calda accoglienza da parte di persone incontrate lungo le strade e i sentieri o che ci hanno generosamente ospitato e in qualche caso sfamato.

Abbiamo incontrato i Sindaci che ci hanno messo a disposizione le palestre dove abbiamo dormito sui pavimenti con i nostri sacchi a pelo e materassini.

Abbiamo incontrato dei Movimenti Federalisti Europei (Europa Union Deutschland, ecc.), che abbiamo incrociato più volte lungo il cammino, che hanno organizzato per noi punti di ristoro e con i quali c’è stato uno scambio intenso di pensieri.

Abbiamo incontrato le Comunità Religiose che ci hanno offerto generose ospitalità.

Abbiamo potuto vedere e toccare con mano le differenze tra i vari paesi e tra le diverse parti degli stessi paesi come anche le differenze di sensibilità verso il progetto europeo da parte di singoli e di istituzioni e questo ci ha dato una conoscenza ravvicinata e tridimensionale del nostro continente e di ciò che sta fermentando al suo interno.

Questo è stato il nostro terzo cammino europeo, dopo quello da Mantova a Strasburgo, al termine del quale siamo stati ricevuti nella sede del Parlamento Europeo dall’allora presidente Martin Schulz e quello da Trieste a Sarajevo dello scorso anno.

Il tema dell’unità dell’Europa e degli Stati Uniti di una Europa diversa da quella attuale è cruciale in questi anni e la nostra piccola Repubblica in movimento sta cercando di dire queste cose non solo con le parole, ma eleggendo il cammino e lo spostamento di corpi e di sogni a forma di comunicazione psicofisica totale, prefigurativa e irradiante.

Camminare è raccogliere l’energia e la storia dei sentieri, delle strade, dei tratturi delle persone che incontri lungo i cammini, camminare è comprendere i cambiamenti culturali, politici, climatici è incontrare il paesaggio nelle sue diverse forme, quello naturale, quello delle periferie, quello dei centri urbani ma anche quello delle baraccopoli, dei campi nomadi.

L’uomo del passato correva o camminava per cacciare, aveva la necessità di spostarsi, trovare nuove risorse e nuove terre da coltivare, quello odierno pratica sport, trekking, ecc. altri camminano per disperazione per fuggire dalle crisi economiche e dalle guerre.

Abbiamo davanti a noi nuove e affascinanti sfide e cioè quelle di scommettere sulle possibilità non solo di dare nuove forme e significati ai cammini, ma anche di creare una rete di pensieri e sentimenti e di fratellanza fra i popoli.

L’Europa, il cuore e l’anima dell’Europa, sono anche le sue regioni più decentrate, dove è racchiusa una forza che attende ancora di essere pienamente espressa, valorizzata, compresa e incontrata e per queste ragioni abbiamo deciso che nel 2018 il cammino della Repubblica Nomade si svolgerà in Grecia.

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