LA REPUBBLICA DEI TERRESTRI – 17.11.2019

Testo fondativo della Repubblica dei Terrestri

letto da Antonio Moresco il 17.11.2019

copertna

La Repubblica dei terrestri, di fronte alle migrazioni umane che caratterizzano questa epoca e a quelle ancora più grandi che ci saranno nell’immediato futuro a causa degli immani cambiamenti geopolitici e climatici in atto, ritiene che occorra cominciare a prefigurare nuove forme e possibilità di vita umana su questo pianeta, per non dover ripercorrere la solita, antica strada suicida delle migrazioni di popoli che assumono la forma di guerre sempre più devastanti e definitive.

La Repubblica dei Terrestri, di fronte alle derive identitarie e xenofobe, ai rischi di smembramento continentale e di guerre, alla visione stretta che nasconde la nostra reale condizione umana, sceglie l’indefinibilità, il nomadismo, la diaspora, assumendosi la responsabilità di costituirsi in una vera e propria Repubblica dalle caratteristiche inedite e comunicando a posteriori il proprio gesto di fondazione al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Parlamento Europeo e al Segretario Generale dell’ONU.

La Repubblica dei terrestri e le persone che l’hanno messa al mondo credono che l’unico modo di agire in questa tragica situazione bloccata sia quello di opporre a una simile sproporzione la nostra sproporzione, perché questo non è il tempo della prudenza, dei piccoli rimedi orizzontali giocati all’interno dello stesso quadro terminale, ma dell’imprudenza, dell’oltranza, dell’invenzione verticale e della visione.

La Repubblica dei Terrestri vuole essere come una goccia che cade su uno specchio d’acqua e dà vita a cerchi che si allargano via via e si incrociano con altri cerchi. Il suo modo di muoversi e di propagarsi è quello degli stormi di uccelli che si incontrano e si riconoscono dando vita a una migrazione verso chissà dove.

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