In cammino. Tappa 2: Pavia – Santa Cristina

Secondatappa
Il prefetto di Pavia con i camminanti

A Pavia, sabato mattina, in Piazza Italia, il prefetto in persona Ferdinando Buffoni ci ha consegnato un tricolore, con il compito di portarlo fino a Napoli Scampia. Era una bella mattina di sole. Al momento di partire, quando ci siamo contati, ci siamo resi conto che a camminare saremmo stati ancora inn molti. Praticamente come il giorno prima. Questa è una cosa bella, abbiamo pensato: è come se quelli che se ne vanno per tornare a casa passassero naturalmente la consegna a quelli in arrivo, attesi o inaspettati, iscritti o meno.

Ma com’è andata la giornata? Caldo, fatica, campi e crampi, piccoli ostacoli, molta ostinazione e molto spirito di fratellanza.
Stamattina Emilio, uno dei coraggiosi che hanno camminato fino a Santa Cristina, ci ha mandato questo messaggio. Proprio perché così personale e soggettivo, ci sembra che sia un resoconto di tappa perfetto. Eccolo qui:

«Sono un felice camminatore che ha fatto, con la moglie, la seconda tappa tra Pavia a S.ta Cristina.
E’ stata un’esperienza, come dire, purificante. Siamo arrivati alle 7:30 piazza Italia a Pavia e siamo stati accolti in modo semplice ed affettuoso da Tiziano & company e subito ho sentito l’aria leggera di un ambiente che non ha preconcetti di sorta. Nel giro di pochi minuti eravamo trattati alla stregua di amici di lunga data.
La partenza è stata esaltante! Abbiamo dovuto in qualche modo trovare la strada per uscire da Pavia e abbiamo avuto il piacere, inaspettato, di fare il centro storico con baldanzoso camminatore che ci ha spiegato tutto sui palazzi che incontravamo (e quando dico tutto, intendo pure il “gossip” delle famiglie quattrocentesche, interessantissimo!).
Nel percorso, io e mia moglie abbiamo conosciuto tutti, un po’ di qui, un po’ di la’ e tutti avevano qualcosa da comunicare, in modo molto semplice, si parlava della propria vita, delle proprie esperienze, dei propri percorsi umani e delle proprie credenze, ognuno dei partecipanti, per qualche sorta di “magia” non aveva nessuna remora a mettere in evidenza un lato a cui può avere accesso solamente un amico stretto o un parente, non di certo una persona che fino a poche ore prima non sospettavi nemmeno dell’esistenza.

Ebbene questo è contagioso! Metti assieme un gruppo di sconosciuti (più o meno), falli faticare a camminare un po’, somministra un po’ di problematiche durante il percorso (tipo un cartello che qualche buontempone ha pensato bene di girare facendo andare il gruppo praticamente dalla parte opposta…) e ti troverai un gruppo che quelli più veloci si adeguano ad aspettare quelli più lenti, quelli più lenti che tirano fuori forze inaspettate (e che alla fine con tendiniti e vesciche sono tra i primi ad arrivare). Insomma, potrei andare avanti a raccontare aneddoti per diverso tempo di quello che è successo in questa tappa, ma mi limiterò a dire che dopo quattordici ore avevo la convizione che son partito con una cinquantina di sconosciuti e sono arrivato con una cinquantina di fratelli.
Signori, ieri io e mia moglie, naturalmente, ci siamo accorti che da quando è sorto il sole a quando è tramontato, abbiamo “vissuto”, e non ci siamo limitati ad esistere.
Questa esperienza è disintossicante e procura infinite soddisfazioni in più di qualunque interazione col web.
L’unico rammarico è che, dopo l’arrivo, non abbiamo potuto salutare tutti i nuovi fratelli come si deve, ma spero che se leggeranno questo messaggio sappiano che li ringraziamo di averci offerto una magnifica giornata.
Un’ultima cosa: a piedi, si è tutti uguali. Ho parlato con Moresco, Colombi, Giovannetti e con chissà chi alla stessa stregua di tutte le altre. A piedi non esistono distinzioni, l’obbiettivo è semplice, arrivare, possibilmente tutti assieme.

Sono, infine, d’accordo sulla sopressione della pratica dell’iscrizione, perché il tutto è circondato, veramente, da un alone di magia. L’ho toccata con mano!
Buon proseguimento a tutti».

Allora abbiamo pensato questo: chiunque abbia camminato con noi e voglia raccontare l’esperienza – bella o brutta che sia – con parole sue, ci scriva. Ci mandi il suo personale resoconto di viaggio. Su questo blog c’è una pagina-bacheca a disposizione delle vostre voci e delle vostre parole. Usatela: è di tutti!

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